About Using
Dopo una lunga esperienza e un curriculum interessante, oltre a vari corsi di formazione e specializzazione riconosciuti da enti autorevoli istituzionali, abbiamo deciso di creare questo sito al fine di fornire servizi contributivi alle PMI, ed in generale, ad altri studi professionali e alle pubbliche amministrazioni.
Nel momento in cui viene pronunciata la parola “Interaction Design”, possiamo intendere una vastità di aspetti di una comunicazione efficace.
Tutto parte dalle competenze di base di MKT, passando per il Design Thinking, analizzando i dati UX, l’interfaccia utente, la prototipazione, l’analisi dei meta dati e molti altri aspetti correlati dall’epoca odierna, passando per lo #IoT human’s Centered human’s, human’s centered design, ma, alla fine e all’inizio di questi lunghi e complessi processi , c’è un pilastro fondamentale, ovvero l’aspetto psicologico della comunicazione digitale. Esattamente per citare esempio, come accade nel principio della #blockchain come in una sorta di #Brainstorming mondiale digitale simultaneo.
Oltre a tutto questo, forniamo servizi per contribuire al passaggio di Industry 4.0, fornendo consulenza dedicata e personalizzata sullo IoT (Internet of Things).
Non tutte le suddette entità operative potrebbero dover comprendere e utilizzare tutti i segmenti di Interaction Design.
È per questo motivo che ci proponiamo come consulenti esterni, per ascoltare “cosa di cui” analizzando i loro contenuti attuali, sviluppando soluzioni ad hoc e infine ottimizzando i vari processi operativi al fine di ottenere una maggiore competitività per le aziende e gli enti.
Il termine “ascolto attivo” è stato coniato negli anni settanta da Thomas Gordon: è un metodo per imparare a comunicare accettazione e interesse – se non sempre per il contenuto che si sta ascoltando, comunque per la persona che li esprime.
Capacità di sospendere il giudizio senza rimuoverlo, per uscire dalle nostre “cornici” fatte di presupposti impliciti e inconsci che nella vita di ogni giorno diamo per scontato. Riprogrammare, riformulare: ogni percezione è sempre “costruzione”, fatta di giudizi e presupposti inconsci di significati e “frame”, appunto di riferimenti, quelli validi nei nostri mondi soggettivi e che di solito ci fanno reagire automaticamente credendo di “avere ragione”.